Il Diplomatico
Il
Diplomatico è uno dei complessi documentari che hanno
segnato le origini dell’Archivio di Stato fiorentino. Le sue origini
risalgono al 1778, quando con innovativo atto di politica culturale il Granduca
Pietro Leopoldo avviò la concentrazione delle antiche pergamene sciolte
conservate dagli uffici pubblici del Granducato di Toscana, istituendo a
Firenze un apposito Pubblico Archivio, nel quale anche i soggetti privati furono
incoraggiati a depositare le proprie. Si trattava di una istituzione
archivistica di tipo nuovo, forse la prima in assoluto aperta al pubblico anche
per finalità di studio e non solo per scopi amministrativi. Al nucleo
originario si aggiunsero, durante il periodo napoleonico, le pergamene
provenienti dai conventi soppressi di tutta la Toscana e, via via, anche quelle
donate e depositate da vari soggetti o acquistate sul mercato antiquario. Tra
gli anni ’50 e ’60 dell’800, in seguito all’istituzione
degli Archivi di Stato di Pisa e Siena, le pergamene che erano pervenute a
Firenze da istituzioni o da privati di quelle città furono trasferite
presso i rispettivi archivi, mentre nell’Archivio fiorentino rimasero
conservati i relativi
spogli.
Il
Diplomatico è costituito da oltre 144.000 pergamene arrotolate,
tra cui diplomi imperiali e pontifici (ad esempio i privilegi di Federico
Barbarossa, le bolle di Bonifacio VIII con il sigillo plumbeo ancora pendente),
lettere di cancellerie pubbliche e atti notarili privati, documenti-monumenti
del passato, dall’Alto Medioevo (sec. VIII) sino al XIX secolo.
I
documenti sono stati a suo tempo riorganizzati in un’unica sequenza
cronologica, dissolvendo gli originari nuclei di provenienza. Questi ultimi
sono comunque documentati nei 131

“
tomi di spogli” delle pergamene,
realizzati in tempi diversi a partire dalla fondazione dell’Archivio
Diplomatico e organizzati appunto sulla base della
provenienza dei documenti. Le pergamene sono
anche elencate nel

“
Cronologico”, indice in vari volumi
disposto sulla base della loro data.